Per gli imprenditori non sembra esserci pace. Come non bastassero le tasse, i balzelli e tutti gli adempimenti burocratici, spesso, a batter cassa agli artigiani arrivano anche malintenzionati e truffatori. Negli ultimi tempi, infatti, è aumentato il numero di segnalazioni che Confartigianato Verona raccoglie, relative a tentativi di truffa tramite l’invio di bollettini fraudolenti richiedenti presunti pagamenti dovuti per obblighi di legge.
Il fenomeno trova riscontro non solo in provincia di Verona, ma segnalazioni e denunce arrivano da tutte le Associazioni territoriali di Confartigianato della penisola: da Ravenna alla Brianza, da Modena a Grosseto, da Padova a La Spezia, passando per Perugia e Teramo.
Diversi i territori e diverse le richieste avanzate alle imprese. Si parte dal bollettino per il pagamento del “Registro Italiano Operatori Haccp” inviato alle imprese dell’alimentazione, che rappresenta un’adesione volontaria ma che dal testo del bollettino può venire scambiato per un obbligo di legge, alla richiesta di versamento dei presunti diritti camerali della Camera di Commercio, che, come è noto a ogni imprenditore, si pagano con l’F24 o per via telematica. Tali bollettini sono stati ricevuti da numerose imprese, ma in realtà non sono altro che pubblicità di proposte commerciali, le quali, ovviamente, non hanno nulla a che fare con l’Ente camerale.
La stessa Camera di Commercio di Verona, ricevendo numerose denunce sullo stesso argomento, ha dato notizia del fatto che, nell’anno appena trascorso, il Sistema Camerale Italiano si è trovato a gestire segnalazioni di imprese in relazione al ricevimento di bollettini postali intestati a Casellario Unico Telematico Imprese, contenenti indicazioni che facevano sembrare obbligatorio il pagamento, spesso diffusi in concomitanza con una recente iscrizione al Registro delle Imprese.
«In realtà tale proposta nulla ha a che fare con la Pubblica Amministrazione – spiega l’Ente – e soprattutto nessun legame ha con il Registro delle Imprese tenuto dalle Camere di Commercio, ma comporta l’acquisto di uno spazio pubblicitario su un portale web multimediale».
Non a caso, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato una sanzione di 50mila euro all’impresa “Casellario Unico Telematico Imprese” per pratica commerciale scorretta, e di 120mila euro alla Portale Imprese S.r.l. per pratica commerciale scorretta perpetrata ai danni delle microimprese.
«Quando ricevete richieste di denaro per adempiere a presunti obblighi – ricorda il Presidente di Confartigianato Verona, Andrea Bissoli, rivolgendosi ai colleghi imprenditori -, verificate sempre con attenzione i dettagli relativi al mittente e ai riferimenti normativi eventualmente citati. In caso, tutti gli uffici territoriali di Confartigianato Verona sono a disposizione di imprenditori e cittadini per una rapida verifica, che potrebbe portare a riconoscere bollettini truffa o richieste di somme non dovute. Riprendendo lo slogan di un vecchio spot televisivo, in casi come questi, una telefonata a Confartigianato non allungherà la vita, ma di certo aiuta a risparmiare soldi e a difendersi da truffe e raggiri».