A rischio c’è la salute di tutti, specie dei nascituri e dei bambini. La causa è la qualità dell’aria che respiriamo a partire dalla nostre case fino all’esterno. Un vero pericolo se non si pone la massima attenzione ai materiali di costruzione, a vernici, solventi, colle, arredi, mobili e tappezzerie, detergenti per la cura della casa e della persona, disinfettanti, stufe, camini ecc. oltre all’inquinamento esterno ricco di polveri sottili, metalli pesanti particolarmente pericolosi per la salute. Parola di esperti che si sono riuniti al convegno organizzato da Adiconsum Verona in collaborazione con Ance Verona e Filca Cisl Verona dal titolo: Epigenetica e qualità dell’aria domestica. «Abbiamo voluto organizzare questo momento di confronto e di dibattito – ha detto Davide Cecchinato, presidente di Adiconsum Verona – per informare la cittadinanza in merito alla qualità dell’aria nelle nostre case. Talvolta non ci pensiamo però molti veleni e situazioni pericolose si possono creare nelle nostre abitazioni. E’ bene conoscerle e soprattutto sapere come risolverle. Adiconsum collabora da più di 5 anni con il progetto CQ – Costruire in qualità – insieme a Ance Verona che ci ha fatto scoprire quante insidie si nascondano nelle nostre case. Per questo anche in ambito delle costruzioni si deve sempre puntare alla qualità».
Andrea Allegri, Vice Presidente Ance Verona ha evidenziato: «La nostra associazione, che raggruppa buona parte delle imprese edili della provincia, ha il compito di supportare le imprese ma ha anche il compito di favorire la diffusione delle cultura del buon costruire. Per questo riteniamo importante collaborare con Adiconsum per diffondere, anche tra i consumatori e i cittadini, una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione alla qualità delle costruzioni. Come si costruisce un edificio, la scelta dei materiali e delle tecnologie, sono fattori che possono contribuire al benessere ambientale di chi abiterà in questi edifici».
A seguire sono intervenuti per un saluto anche Davide Zardini, Segretario Generale Filca Cisl Verona e Alberto Bozza, Assessore allo Sport e Tempo Libero del Comune di Verona.
Il problema dell’inquinamento tra le mura di casa è del singolo cittadino ma diventa un problema più ampio quando si parla di salute dei bambini a partire da quando sono ancora nella pancia della mamma.
«La ricerca in generale sta dimostrando che molti dei disturbi e delle malattie che stanno aumentando nell’infanzia ma anche in età adulta sono legati all’ambiente che stiamo deteriorando. – ha illustrato Ernesto Burgio, pediatra e componente di ECERI, European Cancer and Environment Research Institute of Bruxelles -. In particolare, si sono riscontrati disturbi del neurosviluppo con un incremento notevole anche di autismo sicuramente nei paesi anglosassoni ma lo vediamo anche in Italia. Patologie di tipo allergico, malattie autoimmuni, malattie tumorali e l’obesità come il diabete secondo sempre di più sembrano legati all’inquinamento, alla presenza di pesticidi nelle catene alimentari e a inquinamenti atmosferici, soprattutto il particolato ultrafine e i metalli pesanti. Tutto questo passa attraverso la placenta e quindi, attraverso la madre, finisce al feto e altera non tanto il Dna ma la sua programmazione: Il feto infatti si programma epigeneticamente con informazioni più o meno giuste e questo farò la differenza sulla sua salute. Per cui tutti questi disturbi e queste malattie sembrano essere legate all’esposizione materno-fetale e, in generale, del bambino nei primi due anni di vita a inquinamenti. Alla mamma si possono dare consigli per ridurre la propria esposizione e quella del bambino ma sempre di più si deve lavorare tutti insieme: da un lato i medici, i biologi, i chimici, gli architetti, chi si occupa di salute pubblica e i politici nella speranza che siano sempre più sensibili alla tematica, i giornalisti per fare informazione perché sono temi che stanno emergendo con una tale evidenza ché nei prossimi anni o si lavora tutti insieme o si rischia di avere dei risultati sempre più gravi per la salute pubblica e per la salute infantile».
Leopoldo Busa, architetto e progettista esperto in qualità dell’aria interna ha detto: «Svolgiamo un’attività molto pratica all’interno delle abitazioni. Facciamo analisi della qualità dell’aria interna. Al di là dei parametri sulla temperatura e umidità che sono parametri standard, andiamo a valutare quali e quanti sono i composti organici volatili, cioè la chimica che ci può far male all’interno dell’edificio, attraverso delle strumentazioni passive che poi andiamo ad analizzare in laboratorio, riuscendo così ad avere uno screening di quello che c’è prodotto o indotto dentro casa. Facciamo un’analisi del grado di inquinamento da polveri sottili che sono fuori ma anche in casa, radon, elettromagnetismo: insomma tutta una serie di parametri che esulano i parametri termoidrometrici ma che sono essenziali per la qualità della vita all’interno delle abitazioni».
«E’ importante diffondere la coltura del ben costruito affinchè il pensiero di costruire o di ristrutturare casa passi da subito verso un progettista, un tecnico ma anche un’impresa che abbiano delle comprovate esperienze e conoscenze in merito a questo – ha sottolineato Giuseppe Mosconi, responsabile “Progetto CQ – Costruire in Qualità” di Ance Verona – Dobbiamo fare attenzione ai materiali utilizzati fin dall’inizio della fase progettuale della costruzione o della ristrutturazione per far sì che la qualità dell’aria delle case sia migliore di quella esterna».
Adiconsum Verona ha predisposto un vademecum con indicazioni di semplici regole per un ambiente domestico più salubre.
VADEMECUM
L’ARIA DELLA NOSTRA CASA: COME MIGLIORARLA?
Leggere sempre le etichette di un prodotto prima di utilizzarlo! Rispettare le indicazioni in esse contenute e utilizzare i dosaggi indicati dai produttori per evitare sprechi.
Cambiare con maggiore frequenza l’aria di stanze arredate con mobili e tendaggi nuovi, poiché possono rilasciare per lungo tempo agenti chimici.
Cambiare spesso l’aria della casa, aprendo preferibilmente finestre lontane da fonti di inquinamento come strade trafficate.
Non confondere profumo e pulizia!
Non eccedere con i prodotti detergenti, soprattutto quelli più aggressivi come acido muriatico e candeggina. Per le pulizie quotidiane preferire aceto e bicarbonato di sodio.
Evitare valori elevati di temperatura e umidità e pulire spesso i filtri dei condizionatori
Evitare di miscelare i prodotti! Soprattutto quelli composti da ammoniaca, candeggina e componenti anti-calcare.
Quando si cucina, utilizzare la cappa!
Far respirare gli abiti della lavanderia prima di riporli nell’armadio e lavare regolarmente tappezzerie e tende.
Non fumare in casa! Gli inquinanti rilasciati dal fumo rimangono attaccati a lungo alle pareti e alla tappezzeria.
Passare regolarmente i pavimenti con aspirapolvere e straccio umido, per rimuovere il più possibile gli allergeni portati da polvere, animali e aria.
Nella scelta di materiali da bricolage, vernici e materiali da costruzione prediligere quelli con bassi livelli di inquinanti chimici indoor.
Non abusare degli insetticidi! Limitarne l’uso alle occasioni strettamente necessarie.