Per sensibilizzare i consumatori ad acquistare pasta e farina italiani, Coldiretti Verona organizza sabato 24 giugno a partire dalle 11 al Mercato di Campagna Amica di viale del Lavoro 52 una giornata all’insegna della pasta Made in Italy con degustazioni a cura degli agriturismi di Campagna Amica e Terranostra Verona che utilizzeranno la pasta del Consorzio Agrario del Nord Est fatta con grano 100% siciliano.
«A causa delle speculazioni che hanno fatto crollare i prezzi del grano nazionale sotto i costi di produzione – precisa Claudio Valente, presidente di Coldiretti Verona – ormai un pacco di pasta imbustato in Italia su tre è fatto con grano straniero, senza alcuna indicazione per i consumatori. Coldiretti ha già denunciato questa situazione una decina di giorni fa con migliaia di agricoltori al Porto di Bari, alla vigilia della campagna di raccolta del grano italiano. Vogliamo, quindi, che anche i veronesi siano consapevoli degli acquisti che fanno di un alimento così importate sulle nostre tavole».
Oltre a non essere informati su ciò che mangiano, i cittadini corrono anche il rischio di consumare cereali irregolari nella quantità di residui di prodotti fitosanitari. È quanto è emerso nel rapporto sul controllo ufficiale sui residui negli alimenti divulgato l’8 giugno scorso dal Ministero della Salute: dai controlli effettuati su derrate provenienti dall’estero è risultato che i pesticidi sono praticamente il triplo di quelli presenti sui cereali nazionali, a conferma della maggiore qualità e sicurezza del Made in Italy.
I campioni risultati irregolari per un contenuto fuori legge di pesticidi sono pari allo 0,8% nel caso di cereali stranieri, mentre la percentuale scende ad appena lo 0,3% nel caso di quelli di produzione nazionale. Peraltro in alcuni Paesi terzi vengono utilizzati principi attivi vietati in Italia dove viene fatto un uso intensivo del glifosate proprio nella fase di pre-raccolta per seccare e garantire artificialmente un livello proteico elevato. Ricordiamo che il glifosate è stato vietato in Italia dal 22 agosto 2016 con l’entrata in vigore del decreto del Ministero della Salute perché accusato di essere cancerogeno.
Secondo un’indagine di Coldiretti gli acquisti di pasta secca nel nostro Paese registrano un calo del 3% ma, in controtendenza all’andamento generale, si registra un incremento per quella garantita per il 100% con grano italiano e per quella integrale La pasta resta comunque l’alimento preferito da consumare ogni giorno dal 46% degli italiani.
«Riteniamo fondamentale – dice Giuseppe Ruffini, direttore di Coldiretti Verona – che anche per la pasta venga finalmente decretato l’obbligo di indicare in etichetta l’origine della materia prima”. Un’esigenza questa sollevata dalla Coldiretti e raccolta positivamente dai Ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda che hanno avviato la procedura formale di notifica all’Unione Europea».