Il convegno al Teatro Astra “Vaccini, Decreto Lorenzin: impatto sulla società, calendario vaccinale, obblighi genitoriali”, organizzata congiuntamente dai sindaci dei Comuni di San Giovanni Lupatoto (Attilio Gastaldello), Zevio (Diego Ruzza), Buttapietra (Sara Moretto) e San Martino Buon Albergo (Giacomo De Santi), è stata l’occasione per parlare di uno degli argomenti più caldi dell’attualità.
Il decreto legge, che ha portato il numero di vaccinazioni obbligatorie nell’infanzia da quattro a dieci, ha come obiettivo quello di contrastare il progressivo calo delle vaccinazioni in Italia. Con la legge, il rispetto degli obblighi vaccinali diventa un requisito per l’ammissione all’asilo nido e alle scuole dell’infanzia per i bambini da 0 a 6 anni.
La dottoressa Chiara Postiglione, medico del dipartimento prevenzione dell’Ulss 9 Scaligera, ha illustrato i dieci vaccini divenuti obbligatori da decreto legge (contro difterite, poliomelite, tetano, epatite B, pertosse, influenza Anti-Haemophilus, anti-meningoccica, anti-rotavirus, anti-pneumococcica, varicella, morbillo, parotite e rosolia), esponendo i benefici (“immunità di gregge”) e analizzando gli effetti collaterali delle vaccinazioni.
Dal punto di vista legislativo, Silvia Isidori, magistrato penalista del tribunale di Verona, ha analizzato le sanzioni pecuniarie a carico di coloro che non si attengono alla legge e l’apparente contrasto tra l’obbligo costituzionale dello Stato di provvedere alla salute dei propri cittadini e garantirne al contempo il diritto all’istruzione.
L’assessore alla sanità della Regione Luca Coletto ha ribadito la posizione politica del Veneto, da sempre favorevole a una vaccinazione consapevole, assistita da pareri autorevoli e affidata alla professionalità dei medici.
Il fronte di protesta presente tra il pubblico non ha esitato ad esprimere paure e dubbi, richiedendo test pre-vaccinali più accurati specie sui neonati, protestando contro l’esagerazione del numero di vaccini previsti dalla legge, contestando i dati illustrati dalla ricerca medica e chiedendo a gran voce la libertà individuale di scelta se vaccinarsi o meno.
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