Per il lavoro, per il contratto, la salute, le pensioni: questi i temi che saranno al centro dello sciopero nazionale dell’intero comparto dell’edilizia proclamato dalle segreterie di FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil lunedì 18 dicembre. Per la regione Veneto, la manifestazione si terrà a Padova. «Una decisione cui si è giunti dopo aver preso atto, ancora una volta, dello stallo nella trattativa per il rinnovo del contratto edile, scaduto da quasi un anno e mezzo» spiegano i segretari generali delle tre sigle sindacali Feneal-UIL Pietro De Angelis, Filca-CISL Davide Zardini e Fillea-CGIL Fausto Zaupa durante la conferenza stampa odierna a un cantiere in Via dell’Agricoltura a Verona. «A livello nazionale, le sigle sindacali avevano annunciato nei mesi scorsi la mobilitazione per novembre, qualora le associazioni datoriali non avessero mostrato disponibilità a un avanzamento nella trattativa. Nel frattempo, abbiamo svolto molte assemblee nei cantieri per spiegare ai lavoratori le nostre proposte e le difficoltà che abbiamo incontrato nel negoziato. Oggi dobbiamo prendere atto che dalle associazioni datoriali non sono giunte reali disponibilità ed aperture».
Le richieste delle sigle sindacali:
-aumenti salariali in linea con gli altri settori e finalizzati anche ad aiutare una ripresa dei consumi al servizio del Paese.
– difesa e riforma delle Casse Edili a tutela di tutti i lavoratori (operai, impiegati, ecc.), contro il lavoro nero e per sostenere le imprese più serie contro la concorrenza sleale e il dumping.
– più sicurezza sui posti di lavoro, contro gli infortuni e gli incidenti mortali che, drammaticamente, crescono ogni giorno di più.
– creazione di un Fondo Sanitario Integrativo Nazionale per tutelare sempre di più il diritto alla salute e alla prevenzione.
– potenziamento del Fondo integrativo per il Pensionamento anticipato; perché è giusto dare la possibilità a chi svolge lavori gravosi di andare in pensione prima e creare così occasioni di lavoro, di qualità, per tanti giovani.
«Abbiamo chiesto – proseguono i segretari generali un Contratto Nazionale a servizio di una qualificazione maggiore del sistema, del lavoro e dell’impresa, per poter affrontare le sfide di un settore che sta cambiando nei suoi processi e nei suoi prodotti (riqualificazione, rigenerazione, messa in sicurezza del territorio e del patrimonio pubblico e privato, ecc.) per cui servono più professionalità, più qualità, più partecipazione. Purtroppo, le controparti continuano con tatticismi dilatori a prendere tempo, non rispondendo nel merito alle nostre proposte e non accettando la sfida che i lavoratori ed il Sindacato hanno lanciato. Per tali ragioni il 18 dicembre sarà sciopero nel settore edile».
A Verona, la crisi economica ha inciso pesantemente nel settore edile, facendo perdere in quattro anni – dal 2012 al 2016 – oltre 1600 posti di lavoro; oggi i lavoratori nella provincia veronese sono 8178 mentre nel 2012 erano 9803 (Fonte: Cassa Edile Verona). Diminuisce anche il numero delle imprese del settore delle costruzioni che sono calate dal 2012 al 2016 del -8,9%. Le imprese individuali hanno subito la contrazione maggiore -13,9%. Nel 2016 le imprese erano 14.485, -1,3% rispetto al 2015. Il segno negativo si registra anche nei primi sei mesi del 2017 in cui le imprese di costruzioni sono diminuite di oltre un centinaio rispetto al 2016 (Elaborazione Servizio Studi e Ricerca Camera di Commercio di Verona su dati InfoCamere). «Il settore delle costruzioni è ancora in affanno – evidenziano i segretari generali – e fatica a superare la crisi. La maggior parte dei lavoratori del settore edile è ancora piuttosto giovane, con molti anni da lavorare. E’ necessario, quindi, che il settore riparta sia da un punto di vista economico che di garanzie per i lavoratori».
Dei 8178 lavoratori, il 61% ha tra i 30 e 50 anni, il 20% ha dai 51 ai 60% e il 15% fino a 30 anni mentre il 4% ha oltre 60 anni. Di tutti gli operai, 4579 (55,9%) sono italiani, 1526 sono stranieri europei, 2073 provengono da stati extra Europa (Fonte: Cassa Edile Verona).