Due licei e un istituto tecnico sono i vincitori veronesi del Premio Storie di Alternanza di Unioncamere. La Camera di Commercio di Verona, assieme all’Ufficio scolastico provinciale ha scelto i video che narrano l’esperienza di alternanza scuola lavoro del liceo classico “Scipione Maffei”, del liceo artistico Nani-Boccioni e dell’Istituto professionale “Giuseppe Medici”.
«Il Premio “Storie di alternanza” è un’iniziativa promossa da Unioncamere e dalle Camere di commercio italiane con l’obiettivo di valorizzare e dare visibilità ai racconti dei progetti d’alternanza scuola-lavoro. L’iniziativa – spiega Andrea Bissoli, componente di Giunta della Camera di Commercio di Verona – vuole accrescere la qualità e l’efficacia dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, attivare una proficua collaborazione tra le scuole e le imprese ed gli enti coinvolti, rendere significativa l’esperienza attraverso il “racconto” delle attività svolte e delle competenze maturate nel percorso di alternanza scuola-lavoro».
Il concorso prevede la presentazione di un video di almeno tre minuti che presenti il progetto, i tre video selezionati concorreranno a livello nazionale. Di seguito le tre esperienze che hanno avuto maggior impatto sulle otto presentate.
Il Maffei ha scelto una collaborazione con Reinventore, un’impresa per l’insegnamento delle scienze, idee, collaborazioni, video, kit e materiali tradizione (storytelling – storia della scienza) e rivoluzione (esperimenti con materiali semplici).
Il liceo artistico statale Nani Boccioni si è confrontato con la cultura orientale progettando le texture per le ante delle cucine di un’importante azienda del settore destinate al mercato cinese, di qui la scelta del nome del progetto: Turandot, la famosa opera di Puccini. I ragazzi hanno collaborato strettamente con i “colleghi” dell’Accademia delle Belle Arti di Verona.
La terza esperienza è stata quella di Marina. Un’alternanza “speciale” quella della studente dell’istituto professionale Medici con indirizzo enogastronomico. Marina, affetta da sindrome di down, ha cucinato in una mensa scolastica per tre anni, un giorno alla settimana. In tre anni ha conquistato la piena autonomia nei carichi di lavoro, il rispetto dei tempi e la capacità di relazionarsi con le persone anche in ambienti diversi da quelli abituali.
«Sono stati momenti di condivisione di buone prassi, quelli odierni» ha affermato Laura Parenti, referente per l’alternanza scuola lavoro dell’Ufficio scolastico provinciale, mentre l’avvocato Chiara Castelli, altra componente della Commissione che ha valutato i progetti insieme al dirigente della Camera di Commercio, Pietro Scola, ha puntato molto sulla replicabilità delle storie presentate.