Anche quest’anno Rizza si è riunita per la Festa delle Bombe che celebra la data storica del 24 febbraio, giorno in cui la frazione di Rizza fu bombardata nel 1945. L’associazione Ingranaggio ha voluto portare avanti una tradizione che si ripete ormai da decenni, quella di riunirsi attorno al monumento che si trova proprio in piazza 24 febbraio ’45 di fronte alla chiesa per ricordare quel momento storico e, in generale, per stigmatizzare ogni tipo di violenza che accompagna ogni conflitto. «A quei tempi Ines e Maria, due ragazze che abitavano i lati opposti della frazione, sentirono l’arrivo dei caccia attorno alle tre del pomeriggio e diedero l’allarme in modo che ogni famiglia potesse rifugiarsi nei bunker disseminati qua e là in tutto il circondario» racconta Francesco Turrina membro dell’associazione combattenti e reduci di Castel D’Azzano/ Rizza. «Nove bombe vennero lasciate cadere sulla direttrice che porta a Verona, strada utile per il passaggio dei soldati. Dopo il bombardamento i cittadini uscirono per strada per constatare i danni con la paura che qualcuno della comunità fosse stato colpito. Si rincorsero le voci tra i Silvestri, i Begali, i Poli, i Zanetti e tutti confermarono d’esser vivi e al sicuro: nessuno fu ferito e il parroco di Azzano don Ippolito ebbe l’ardire di aggiungere che “nemmeno una gallina era stata ferita”. Questo ovviamente fu interpretato come un vero miracolo e portò la cittadinanza ad unirsi attorno alla chiesa della Madonna del Perpetuo Soccorso» conclude Turrina riportando i racconti che si tramandano di generazione in generazione tra gli abitanti di Rizza. Da quel momento la Festa delle Bombe è divenuta una vera e propria celebrazione che si ripete ogni anno. Lo scorso 24 febbraio 2019, dopo la commemorazione, c’è stata occasione anche di organizzare un pranzo comunitario che ha coinvolto i cittadini della frazione dopo la messa solenne.