La scorsa settimana, partendo dalla sede di Amt in via Torbido 1, è stato effettuato un sopralluogo sui cantieri di San Michele (via Dolomiti-via Marmolada) e la simulazione di un tratto del percorso che percorrerà la filovia “Opera”. Da San Michele fino allo Stadio, passando per via XX Settembre, via San Paolo, San Fermo, Stazione, per poi tornare nella sede di Amt: questo il percorso della filovia della lunghezza di 18 metri, ossia la stessa lunghezza dei 39 mezzi che entreranno in funzione dal 2022. Erano presenti sui cantieri Federico Sboarina, sindaco del Comune di Verona, Luca Zanotto, vicesindaco e assessore alla viabilità e traffico del Comune di Verona, Francesco Barini, Presidente Amt, il Consiglio di Amministrazione di Amt, il Collegio Sindacale di Amt, Carlo Alberto Voi, RUP filovia, l’ATI e la Direzione Lavori filovia.
I LAVORI A SAN MICHELE
In questo momento è in atto la prima fase, ovvero la fresatura dell’asfalto. Nella seconda fase sarà realizzato un cavidotto per i collegamenti elettrici, sottostante l’asfalto. Infine sarà costruito il nuovo pacchetto stradale. In San Michele, come in altre aree della città, si è precedentemente provveduto alla fondazione dei plinti, ovvero dei “fori” di 2mx2m che una volta terminati sono stati ricoperti, e che saranno poi riaperti solo nella fase finale del progetto filovia: i plinti sono la base dei pali che sosterranno la linea elettrica. Il cantiere di San Michele durerà sei mesi, ma sarà mobile, itinerante come tutti gli altri cantieri: ovvero, si sposterà a mano a mano che i lavori saranno completati. Quello di San Michele è il primo cantiere impattante: la natura dei lavori stradali per la realizzazione di un’opera come la filovia comporta anche cantieri che hanno un impatto sulla quotidianità. Per la zona di via Dolomiti è stata emessa un’ordinanza comunale. I plinti sono propedeutici ai cantieri di realizzazione del manto stradale: il progetto prevede infatti il rifacimento della viabilità, tra cui il manto stradale con l’esportazione dell’asfalto esistente (di 25 cm) e il rifacimento ex novo della strada stessa con il cavidotto sottostante per i collegamenti elettrici. Sono circa 1.100 i plinti da realizzare in tutta la città: ad oggi è stato completato il 30% dei plinti totali.
Parallelamente sono realizzate le banchine di fermata: sono 110 in tutta la città, da costruire ex novo. Di queste, una quindicina comportano uno studio particolare, realizzate nel centro cittadino.
ZONA STADIO
I prossimi cantieri sono previsti in zona Stadio e in Rondò della Corte. Allo Stadio il cantiere interesserà via Fra’ Giocondo ed è stato appositamente programmato per la fine del campionato e delle attività sportive: vedrà il via entro la fine del mese di giugno, per terminare entro settembre. Il cantiere sarà impattante, in quanto alcune bancherelle del mercato del sabato saranno spostate. L’obiettivo è concentrare i lavori in tempi ristretti per portare meno disagio possibile. Saranno realizzati i plinti per i pali di trazione elettrica, sarà rifatto il canale stradale e saranno costruite le banchine di fermata. In questa zona sono previste le banchine di fermata più importanti perché fungeranno da capolinea, quindi saranno più lunghe di quelle previste in città. Per quanto riguarda Rondò della Corte, e a seguire via del Capitel, sono già stati posizionati i plinti. Il prossimo passo è il rifacimento del manto stradale. Anche in questa zona i lavori inizieranno entro un mese: l’ATI è in attesa dell’ordinanza del Comune per procedere. È un tratto più corto di quello di via Dolomiti e sono previsti 4-5 mesi di lavoro, ma sempre progressivi a “cantiere itinerante”, come per tutte le altre zone.
PER TENERSI AGGIORNATI
• IL SITO WWW.VERONAMOBILE.IT del Comune di Verona, dove sono riportati in tempo reale i cantieri, percorsi alternativi e le deviazioni dei mezzi pubblici, laddove previsti, così come anche i possibili provvedimenti viabilistici
• IL NUMERO DI TELEFONO 045 2212345
• LA PAGINA FACEBOOK “FILOVIA OPERA VERONA”
OPERA
Questo sarà il nome della filovia per la città di Verona: un’occasione storica, epocale, per modernizzare e facilitare il trasporto urbano, per riqualificare le aree che grazie alle nuove infrastrutture filoviarie potranno essere restituite alla città; aree di pregio urbanistico quali, ad esempio, quella attualmente occupata dal deposito mezzi urbani di Porta Vescovo, oppure quella di lungadige Galtarossa. Dove oggi sono collocati edifici industriali che accolgono i mezzi pubblici, potranno svilupparsi nuovi edifici residenziali e commerciali con infrastrutture da destinarsi a servizi (scuole, asili) e ampie aree a verde pubblico. Lo sviluppo delle corsie ‘riservate’ al trasporto pubblico che grazie alla filovia potrà essere ulteriormente potenziato, unitamente all’implementazione tecnologica del sistema di semaforizzazione ‘intelligente’ e l’eliminazione delle possibili interferenze e sovrapposizioni del trasporto privato su quello pubblico consentiranno velocità commerciali dei filoveicoli più performanti ed il rispetto dei tempi di percorrenza. Grazie agli investimenti finanziari importanti messi a disposizione, 143ML di euro è il costo dell’Opera, anche nodi nevralgici del sistema viario cittadino potranno essere ‘semplificati. Uno per tutti: il nodo tra Via Città di Nimes e la Circonvallazione esterna sarà del tutto eliminato sfalsando i flussi perpendicolari su piani diversi non interferenti. Ancora: l’immissione in servizio di 39 nuovi mezzi filoviari con lunghezza di 18 metri di ultima generazione, con trazione elettrica di tipo bi-modale (alimentata cioè grazie alle linee elettriche aeree laddove presenti e a batteria nelle tratte del centro storico sprovviste di lenee aeree), consentirà la dismissione di un numero molto maggiore di mezzi obsoleti a motore endotermico (a metano o gasolio). Il 2019 rappresenta, pertanto, l’anno zero della filovia di Verona: in questi mesi sono ripresi alacremente gli interventi e si sono aperti vari fronti con cantieri che stanno interessando i diversi quartieri della città, consentendo l’introduzione di elementi migliorativi, di ulteriore sicurezza per i cittadini, e, in alcuni casi, l’ammodernamento degli aspetti infrastrutturali (rifacimento manto stradale, potenziamento dell’illuminazione pubblica, creazione di zone attrezzate per la sosta degli utenti del tram, percorsi pedonali e aree verdi, parcheggi a disposizione dei cittadini e per quanti si recano a Verona per lavoro, per studio o per turismo).