Il Comandante della Polizia Provinciale Anna Maggio ha adottato la scorsa settimana, le determine 2380 e 2381 che danno il via al piano sperimentale di prelievo venatorio del cinghiale sul Baldo e rinnovano quello già attivo da anni in Lessinia. Gli obbiettivi sono contrastare i danni provocati dalla proliferazione di questo animale all’ambiente, all’agricoltura, alle proprietà private e contenere i potenziali pericoli per la sicurezza stradale. I provvedimenti seguono la deliberazione della Giunta Regionale 1032 del 12 luglio – trasmessa oggi alla Provincia – che a sua volta ha autorizzato il prelievo venatorio dell’ungulato per la stagione 2019/2020 in entrambi i territori scaligeri secondo le disposizioni del piano di gestione sperimentale. Ciò alla luce del parere obbligatorio e positivo espresso dall’Ispra nelle scorse settimane sul piano stesso (piano redatto dal biologo della Provincia Ivano Confortini). Sia sul Baldo che in Lessinia sarà tecnicamente possibile cacciare in selezione il cinghiale già da domani e fino al 31 marzo. Infatti la determina provinciale stabilisce e assegna ai Comprensori Alpini, agli Atc e alle Aziende Faunistico Venatorie il numero dei capi, divisi per classi, cacciabili in selezione (in tutto 300 sul Baldo, 150 in Lessinia). La caccia di selezione, come previsto dalla normativa vigente, avviene mediante la tecnica dell’aspetto, ovvero da posizione stabile e sopraelevata ad opera dei cacciatori appositamente abilitati e assegnatari dei capi che potranno poi tenere. Il servizio di Tutela Faunistico Ambientale della Provincia suggerisce comunque che gli animali abbattuti vengano portati nei centri di raccolta o di lavorazione per verificare gli aspetti sanitari. Come in tutte le altre forme di caccia di selezione, sarà obbligatorio redigere gli appositi avvisi di uscita e compilare la scheda relativa ai dati biometrici dell’esemplare abbattuto. La Provincia a fine stagione dovrà effettuare il monitoraggio degli interventi e inviare i dati raccolti a Ispra e Regione, affinché valutino l’efficacia della gestione sperimentale. In aggiunta alla selezione sarà possibile da quest’anno esercitare l’attività di caccia al cinghiale anche nella zona del Monte Baldo, oltre che in Lessinia, durante il periodo previsto dal calendario venatorio. La svolta sul tema dei problemi provocati dai cinghiali sul Baldo era arrivata ad aprile, all’incontro convocato a Caprino Veronese dal Presidente della Provincia Manuel Scalzotto. Durante il dibattito l’assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca Giuseppe Pan, aveva aperto all’ipotesi della caccia sul Baldo, come accade da diversi anni in Lessinia. Gli uffici provinciali hanno quindi predisposto in tempi brevissimi il piano che di fatto da oggi diventa operativo.