Si è tenuta ieri, sabato 10 gennaio, la conferenza stampa congiunta tra i comuni di San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo e Zevio riguardo il nuovo progetto d’impianto per il trattamento dei rifiuti e produzione di bio metano a Ca’ del Bue. Il sito è da tempo al centro di numerose polemiche a causa di problematiche ambientali, esposte proprio dai tre comuni della Provincia di Verona. Proprio per questo, mercoledì 8 gennaio, ciascuno dei comuni ha approvato una delibera che chiede l’assoggettamento dell’intervento alla V.I.A (Valutazione di Impianto Ambientale), così da evidenziare le effettive condizioni di rischio per la popolazione e per il territorio.
All’incontro sono intervenuti i primi cittadini dei tre comuni: Attilio Gastaldello, Franco De Santi e Diego Ruzza. «Siamo soddisfatti dell’abbandono definitivo del progetto di realizzazione di un inceneritore di rifiuti. Tuttavia, anche la nuova progettualità, che prevede il trattamento dei rifiuti e la produzione di bio metano, comporta una modifica sostanziale all’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale), e può determinare ricadute sensibili sui territori circostanti, a partire dall’aumento sostanziale del traffico veicolare pesante nei nostri Comuni e nei territori limitrofi» spiega il primo cittadino di San Martino Buon Albergo, Franco De Santi.
«Non è tutto; – continua Attilio Gastaldello, Sindaco di San Giovanni Lupatoto – dagli studi prodotti da professionisti incaricati abbiamo verificato che le analisi di progetto depositate in Regione non sono sufficienti ad escludere un aumento dell’inquinamento dovuto all’impianto produttivo di bio metano con conseguenti rischi per la salute della popolazione. È necessaria una maggiore chiarezza che può essere garantita soltanto dagli strumenti di valutazione ambientale che la Legge mette a disposizione».
«Oggi più che mai, le tematiche relative alla tutela ambientale sono all’ordine del giorno. Per questo motivo, abbiamo incontrato i tecnici Agsm e, dopo esserci confrontati con tutti i consiglieri presenti e le amministrazioni di San Giovanni Lupatoto e San Martino Buon Albergo, chiediamo con forza e determinazione che si avviino le indagini e gli approfondimenti necessari e obbligatori al fine di chiarire in maniera definitiva se il progetto possa avere conseguenze, anche minime, per sull’ambiente e sulla salute dei nostri concittadini» conclude Diego Ruzza, Sindaco di Zevio.
Il nuovo progetto comporta una modifica all’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) approvata con deliberazione della Regione Veneto (DGRV1143/20016). Si dovranno, poi, sostituire tutti i macchinari esistenti e modificare l’attuale ciclo di lavorazione tramite un nuovo sistema di trattamento di specifiche frazioni di RSU e RSAU (con recupero di energia e vendita), con una futura modifica della loro composizione qualitativa e quantitativa. Il tutto porterà delle ricadute sensibili nei territori circostanti, per questo, è pianificato un aumento delle emissioni nelle matrici ambientali, dovute al potenziamento dei cicli di lavorazione dell’impianto, e lo stravolgimento dell’attuale impianto (produzione di FORSU fino a 40.000 tonn/anno con recupero energetico).