Buone notizie per le fattorie sociali, ovvero quelle aziende che hanno sperimentato una nuova frontiera dell’agricoltura multifunzionale come accoglienza, inclusione, inserimento di persone in difficoltà. A fronte di un contesto che segnala presenze in crescita di nuove povertà, disagio minorile con frequenti casi di bullismo ed emergenze familiari, la Regione Veneto risponde inserendo le aziende solidali nella programmazione sanitaria riconoscendone l’importanza strategica nel terzo settore assistenziale. L’emendamento presentato dall’Assessore alla sanità Manuela Lanzarin e votato ieri all’unanimità dal Consiglio regionale soddisfa Coldiretti che negli ultimi anni ha sostenuto con azioni e attività formativa centinaia di operatori agricoli vocati ai servizi verso l’altro. “Il Veneto primo in Italia per aver legiferato sull’agricoltura sociale – precisa Coldiretti Verona – ha istituito un albo professionale al quale fa riferimento un grande potenziale di imprese. Il provvedimento odierno colma un vuoto sulla legalità di alcuni servizi rivolti in particolare a soggetti deboli, svantaggiati, carcerati e diversamente abili”. Per l’operatività ufficiale occorre attendere l’istituzione di un tavolo tecnico al fine di discutere le modalità e i criteri atti ad evidenziare le caratteristiche uniche del settore primario. Coldiretti vede positivamente il dialogo tra le varie materie coinvolte come lavoro, sociale, salute, agricoltura ritenendole tutte insieme una delle espressioni di una politica d’avanguardia. Bene, inoltre per Coldiretti, il coinvolgimento dell’Anci in rappresentanza delle amministrazioni comunali che per prime intercettano le esigenze delle famiglie e dei cittadini. Verona detiene il record di fattorie sociali iscritte al registro regionale, sette su 26, ma ci sono altre imprese agricole che stanno avviando l’istruttoria per essere riconosciute come tali.