L’andamento anomalo di questo caldo inverno conferma i cambiamenti climatici in atto che sconvolgono i normali cicli colturali e impattano sul calendario di raccolta e sulle disponibilità dei prodotti che i consumatori mettono nel carrello della spesa. Ma c’è chi sostiene che sia proprio l’agricoltura una delle cause della concentrazione dei gas ad effetto serra che provocano un aumento della temperatura causando tutta una serie di fenomeni estremi e sfasamenti stagionali. Per fare chiarezza su questa tematica, Giovani Impresa di Coldiretti Verona, in occasione dell’assemblea degli oltre 400 under 35, organizza un incontro dal titolo «Cambiamenti climatici: l’agricoltura è il problema o la soluzione?» che si terrà giovedì 20 febbraio alle 18 al Payanini Center in Via San Marco, 114 (Verona). Dopo l’intervento di Alex Vantini, delegato regionale e provinciale di Giovani Impresa, interverranno Francesco Ciancaleoni dell’Area ambiente e territorio della Coldiretti, Giacomo Pirlo, dirigente di ricerca e responsabile del gruppo di lavoro su sostenibilità ambientale delle produzioni del Crea di Lodi e Lorenzo Rizzieri, macellaio e food blogger e autore del libro “Tutto parte dalla terra”. Evidenzia Alex Vantini: «Ci sono tanti equivoci riguardo all’impatto dell’agricoltura sull’ambiente. I numeri forniti dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) del Ministero dell’ambiente, preposto a monitorare le emissioni di gas ad effetto serra, evidenziano che all’agricoltura spetta solo il 7,2% delle emissioni rispetto all’81% del settore energetico. Va detto peraltro che l’agricoltura italiana, incluso il settore zootecnico, è una delle più sostenibili in Europa per quel che riguarda le emissioni di gas serra e sono il 23% in meno rispetto alla Spagna, il 55% della Germania e 61% della Francia».