Con i nuovi limiti di orario nella ristorazione, gli agriturismi di Terranostra Verona riprendono le attività di consegne a domicilio dei pasti a km zero. Già con l’inizio di questa settimana alle strutture sono arrivate richieste di informazioni e ordinazioni dalle famiglie veronesi per ricevere a casa i piatti preparati dai cuochi contadini di Campagna Amica. A far scattare il boom di richieste non è stato solo il Dpcm che impone la chiusura degli esercizi dalle ore 18, ma anche la voglia di ricette della tradizione con ingredienti di qualità stagionali da condividere in famiglia in un contesto di sicurezza. “Il ricorso al cibo da asporto e al pasto porta a porta – evidenzia Stefano Chiavegato, presidente provinciale di Terranostra – è iniziato durante il periodo di lockdown e ora riprende per portare tipicità nelle case e negli uffici. Le realtà agrituristiche, spesso localizzate in aperta campagna e con ampi spazi all’interno e all’esterno così da consentire il rispetto delle distanze di sicurezza, restano aperte per accogliere clienti e lavoratori anche a mezzogiorno”. “Ma queste nuove disposizioni – aggiunge Chiavegato – penalizzano le strutture che trovano una sostenibilità economica soprattutto con i pasti serali con danni al settore agrituristico veronese che in questa fase potrebbero superare i 2 milioni di euro. Le limitazioni alle attività di impresa devono dunque prevedere un adeguato sostegno economico lungo tutta la filiera”.
In questa circostanza, e grazie alle esperienze innovative degli agriturisimi, Coldiretti ha chiesto alla Regione Veneto di adeguare l’attuale legislazione per incentivare l’utilizzo dei prodotti agroalimentari regionali anche da parte della ristorazione collettiva. Coldiretti chiede inoltre di intervenire urgentemente a favore degli agriturismi che svolgono attività di ristorazione per la copertura dei mancati redditi dovuti alle restrizioni del nuovo Dpcm.