Dopo mesi di didattica online, finalmente riaprono i cancelli delle scuole superiori del Veneto. Un rientro difficile e discusso in cui gli studenti vogliono essere protagonisti. Oggi dalle 7.35 presidio davanti al Liceo Montanari in Stradone Maffei, striscioni e una lettera alla Regione firmata dai rappresentanti degli studenti e dalla Rete degli Studenti Medi del Veneto.
“Sarà una giornata simbolica e di ripresa per la scuola, che ci lascia però ancora dubbiosi ed insoddisfatti. Un effettivo piano di rientro e una vera presa di posizione sui numerosi punti che preoccupano studenti, famiglie e docenti, come i trasporti, gli spazi scolastici e gli screening dei contagi, non c’è stato. Abbiamo paura che si riproponga la situazione di settembre, con una riapertura spot, data come contentino, ma senza un vero piano di ripartenza e di ripensamento della scuola. -dichiara Camilla Velotta, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi di Verona- Non possiamo limitare il dibattito sulla scuola alla dicotomia sul rientro sì o no, quello che dobbiamo chiederci è COME sarà il rientro e IN QUALE SCUOLA stiamo tornando! L’allarme sul mal-funzionamento, non solo della Dad, ma dell’intero sistema scuola, emerge dal diffuso malessere di alcuni studenti in relazione al ritorno in presenza. Speravamo che l’esperienza della dad portasse anche la classe politica ad interrogarsi sui tempi, gli spazi e gli obiettivi del nostro sistema di istruzione, abbattendo quei dogmi che da anni ci rendono in Europa uno dei paesi con l’istruzione meno stimolante e arretrata. Oltre ai presidi davanti a diverse scuole venete, come Rete degli Studenti Medi abbiamo scritto, con i rappresentanti di consulta e di istituto del Veneto, una lettera per portare in Regione le voci inascoltate di tanti studenti, parlando dell’esperienza della Dad, delle paure sul rientro e dei progetti che dovremmo darci per una scuola migliore.”
Questa lettera è stata fatta girare in numerosissimi istituti di tutta la Regione, condivisa e sottoscritta dai rappresentanti d’istituto e Consulta di tutte le province, dagli studenti che si rivedono proprio nelle parole di disagio e rivendicazione, trovando un’opinione condivisa su tutto il territorio regionale. Al momento, nella nostra provincia, hanno già sottoscritto Maffei, Montanari, Galilei, SanMicheli, Nani, Medi e Cotta.
“In un momento così concitato per l’istruzione pubblica, di ripresa per quanto riguarda le attività in presenza post seconda ondata e di instabilità politica per quanto riguarda la crisi di governo, gli studenti e le studentesse si ritrovano ancora vittime di incertezze e interrogativi che non trovano risposta -procede Camilla Velotta- gli interlocutori istituzionali, dal Ministero alla Regione, non danno segni di vita, se non per dichiarazioni essenziali che dimostrano il già dichiarato disinteresse e l’irresponsabilità nelle scelte politiche. I dati sull’abbandono scolastico di ActionAid e le testimonianze degli studenti che ci hanno portato a mandare questa lettera dovrebbero essere un forte campanello d’allarme per una Regione che di giovani e scuola non vuole mai parlare!”