Il Presidente della Provincia di Verona ha approvato mercoledì 7 settembre la delibera di assegnazione, agli istituti superiori, degli spazi scolastici nei 52 edifici di competenza del Palazzo Scaligero.
Le iscrizioni, comunicate ad aprile dal Miur, risultano 35.775 (35.290 nel precedente anno scolastico). Un incremento di 485 studenti, simile a quello registrato tra il 2020 e il 2021.
La crescita più significativa riguarda la città, che accoglie il numero più consistente di istituti e iscritti rispetto agli altri cinque ambiti scolastici della provincia veronese (Valpolicella, Lago, Villafranca, San Bonifacio e Legnago).
Verona fa segnare 270 studenti in più, buona parte dovuti all’incremento del Cangrande (+195) riconducibile soprattutto a un nuovo indirizzo recentemente attivato. La Provincia, in seguito alla comunicazione degli organici ad aprile che ha reso noti all’ente sia l’attivazione del nuovo indirizzo sia l’elevato e inatteso numero di iscritti, ha individuato e allestito un intero piano della succursale del Galileo Galilei di via Carlo Alberto per accogliere parte delle classi del Cangrande, con spazi in prospettiva sufficienti anche per un’eventuale crescita nel successivo anno scolastico. La riorganizzazione, transitoria, è stata oggetto di un ultimo incontro, tenutosi sempre ieri pomeriggio al Palazzo Scaligero, tra il Presidente, il Vicepresidente con delega all’edilizia scolastica, i tecnici provinciali, la dirigente del Cangrande e il Provveditore Sebastian Amelio.
Sempre in città cresce il Marconi (+ cinque classi), mentre calano le classi, ad esempio, del Galilei (-3), Berti (-2) e Montanari (-2).
L’ambito della Valpolicella fa segnare un calo, sebbene modesto: 29 iscritti in meno ma con lo stesso numero di classi dell’anno precedente. A crescere è il Levi (+34 iscritti, + una classe), per il quale durante il 2022 verranno completati i lavori per la realizzazione di cinque aule nell’ex pilotis (porticato).
Lieve decrescita anche nell’ambito scolastico del Lago, che “perde” 42 iscritti e due classi. Alla contrazione di tre classi del Carnacina tra Bardolino e Valeggio, si contrappone la crescita del Marie Curie di Garda (+48 iscritti). Variazioni che, da quest’anno, hanno portato a istituire nell’edificio che ospita il Carnacina di Bardolino una nuova succursale del Curie per due classi.
Crescono, invece, nell’area est e ovest della provincia gli ambiti di Villafranca e San Bonifacio. Il primo di 132 studenti e due classi, in particolare per il buon andamento dell’Anti, del Medi e dello Stefani-Bentegodi per i quali la Provincia ha già a bilancio un progetto di ampliamento. A calare, nel villafranchese, il Bolisani (- due classi e -35 studenti).
A San Bonifacio l’incremento più significativo di iscritti è quello del Guarino Veronese (+69 studenti) mentre risultano in leggera flessione al Dal Cero (-15 iscritti) che comunque guadagna una classe tra i diversi indirizzi offerti. Appena in calo, a Caldiero, la succursale dello Stefani-Bentegodi (-13 iscritti).
Infine, nell’ambito del legnaghese, exploit atteso al Da Vinci di Cerea (più sette classi anche per l’attivazione di un nuovo indirizzo), più una classe per il Minghetti e il Silva-Ricci, mentre il Cotta e il Medici ne “perdono” rispettivamente una e due. Quest’ultimo istituto, venute meno le aule messe a disposizione alla scuola media Cavalcaselle per lavori di ristrutturazione da parte del Comune, potrà usufruire entro l’anno degli spazi per la didattica ricavati nell’ex palestrina dalla Provincia.
Il Palazzo Scaligero, per riorganizzare gli spazi in base alle iscrizioni e fornire gli arredi per la ripartenza delle lezioni, ha investito negli scorsi mesi circa 400 mila euro.
Inoltre, la Provincia ha inserito nella delibera una comunicazione evidenziando la disponibilità dell’Ente, nel contesto della grave crisi energetica in atto e nel pieno rispetto dell’autonomia scolastica, a un confronto con le istituzioni scolastiche scaligere e gli altri soggetti interessati al fine di promuovere un dialogo che permetta di individuare soluzioni, quali ad esempio la settimana corta, che consentano in futuro di mitigare gli effetti dell’emergenza in corso.
Sempre sul tema dell’efficientamento energetico, il Presidente ha approvato nei giorni scorsi i progetti esecutivi per la sostituzione integrale dei serramenti del Galilei di via San Giacomo, del Fermi di piazzale Guardini, del Ferraris di via del Pontiere e del Bolisani di Isola della Scala. Seguiranno altri provvedimenti identici per il Cangrande in corso Porta Nuova e per il Calabrese-Levi di San Pietro in Cariano. Un investimento, per contenere i consumi e migliorare la qualità della permanenza in classe, pari a 10,25 milioni di euro, di cui 9,56 ottenuti partecipando ai bandi previsti dal Pnrr.
«Abbiamo intercettato oltre 23 milioni di euro del Pnrr per gli istituti superiori veronesi – ha ricordato il Presidente della Provincia – per un investimento totale, attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che sfiora i 25 milioni. I primi interventi sono già iniziati e riguardano l’efficientamento energetico, l’antisismica, opere di messa in sicurezza, ampliamenti e nuovi edifici. Il 2022 registra perciò una decisa accelerazione della Provincia verso la riqualificazione delle strutture scolastiche, in favore del personale e, soprattutto, dei nostri studenti».
Nei giorni scorsi i temi della crisi energetica sono stati anche oggetto di un incontro tra il Presidente della Provincia e il Provveditore Sebastian Amelio.
«Un confronto assolutamente utile per farsi trovare preparati e pronti ad assumere decisioni qualora risultassero necessarie nel prossimo futuro – ha sottolineato Amelio –. Un dialogo, ormai consolidato tra le istituzioni, che ha già dato il via ad azioni reali, concrete: Provincia e Ufficio Scolastico Provinciale, ciascuno per quanto di propria competenza, hanno avviato monitoraggi per raccogliere dati sugli edifici oggetto di progetti per l’efficientamento energetico e sulle scuole che hanno adottato la settimana corta o stanno programmando di farlo. Informazioni senz’altro strategiche per le scelte che potremmo essere chiamati a prendere nei prossimi mesi».
«L’esperienza difficile della scuola nella pandemia ci ha spinto a suggerire un confronto tra enti che ci permetta di arrivare preparati a eventuali cambi di rotta dovuti alla crisi energetica – ha affermato il Vicepresidente con delega all’Edilizia Scolastica -. La Provincia intende così favorire un tavolo per coordinare coloro che dovranno trovare soluzioni adeguate, nel pieno rispetto dell’autonomia e dei principi costituzionali».
Il Vicepresidente ha poi aggiunto, sull’incontro di ieri per il Cangrande: «Ci eravamo confrontati altre volte ma, anche grazie alla partecipazione del dott. Amelio, ritengo sia stato finalmente chiarito che questa è una soluzione transitoria, e l’indirizzo generale della Provincia è quello di contenere nel tempo le sezioni staccate. Lo spostamento di alcune classi in via Carlo Alberto è dovuto a una crescita del tutto imprevista e a noi ufficialmente resa nota soltanto ad aprile che ci ha costretti a individuare una soluzione in tempi davvero stretti per un numero così elevato di studenti».