L’antica Biblioteca Jebethana, patrimonio fonte di orgoglio per Zevio, è stata la protagonista dell’incontro organizzato dall’UTL lunedì 13 febbraio presso l’oratorio adiacente alla chiesa. I relatori con il compito di sviscerare l’argomento erano Renzo Piglialepre, Tommaso Migliorini e Maurizio Chieppe. La scelta della location non è stata lasciata al caso: è qui, infatti, che verrà sistemata definitivamente la raccolta di libri antichi più importante del paese. In seguito alla stipula di una convenzione tra amministrazione comunale e parrocchia lo scorso anno, si è finalmente riconosciuto il notevole valore culturale di questo patrimonio librario, il quale costituirà un’appendice della biblioteca del seminario vescovile.
Curata per la maggior parte dall’arciprete di Zevio don Luigi Fresco, la raccolta si componeva, in origine, di 1811 volumi, di cui due incubaboli risalenti al 1400, 68 cinquecentine, 98 seicentine, 1284 settecentiste e poco meno di 400 ottocentine, e si collocava in una stanza dell’antica torre, eretta tra l’attuale oratorio e l’allora altare di Santa Caterina. In seguito e a causa della necessità di ampliare la chiesa, gran parte della torre è stata demolita e con ciò è cominciata la diaspora dei volumi custoditi in essa. Non ci sono, ad oggi, prove documentali che attestino i numerosi trasferimenti dei quali è stata vittima la raccolta libraria, i cui componenti avevano trovato una nuova casa principalmente presso il municipio (1597 volumi), la canonica e il circolo NOI di Zevio.
La svolta è arrivata nel 2021, a seguito del confronto tra Chieppe, Migliorini e Taglialepre con l’allora amministrazione comunale e, in particolare, con l’ex sindaco Diego Ruzza e gli assessori del tempo Michele Caneva e Paola Conti. «Si era posta la necessità di fare il punto sul preoccupante destino della Biblioteca Jebethana. L’amministrazione ha sposato le nostre intenzioni e ci ha accompagnati fin da subito in questo progetto – ricorda Chieppe – ci siamo resi conto dell’importanza e, soprattutto, dell’entità del lavoro che avevamo davanti. Così è cominciata la classificazione di ogni singolo volume» . Dopo numerosi tentativi susseguitisi negli anni, l’intero patrimonio librario è stato censito, determinando, per ogni libro, titolo, autore, casa editrice e anno di pubblicazione; questa laboriosa attività – che ha impegnato circa cinquecento ore – ha permesso di scoprire che 381 volumi sono già presenti in formato digitale in alcuni importanti fondi librari europei. Degli originari 1597 volumi custoditi in municipio, ad oggi ne restano 1300: l’abbandono della Biblioteca Jebethana per circa un secolo ha avuto come principale conseguenza la perdita e l’irreversibile degrado di alcuni dei suoi testi.
La definitiva riunione della raccolta permetterà alla biblioteca del seminario di aderire ai bandi della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) ai fini della classificazione e dell’inserimento dei libri all’interno dell’OPAC, i quali diverranno, dunque, consultabili anche a livello internazionale.
I relatori hanno concluso l’incontro ringraziando l’amministrazione attuale e quella precedente che hanno permesso l’acquisto di una nuova libreria atta ad accogliere il patrimonio librario, nonché l’azienda zeviana Ciclone S.r.l che ha finanziato la manutenzione dell’edificio e dell’impianto elettrico.
La Biblioteca Jebethana ha finalmente ottenuto la tutela e l’attenzione che un tesoro storico di tale portata merita.