«Soddisfazione per un anno molto impegnativo che si chiude in maniera positiva con 40 milioni di euro di investimenti realizzati sul territorio e molte attività importanti portate avanti, in particolare sul fronte Pnrr e siccità».
Inquadra così il bilancio 2022 di Acque Veronesi il presidente Roberto Mantovanelli, da cinque anni alla guida dell’azienda che gestisce l’idrico pubblico in 77 comuni della provincia. Bilancio approvato all’unanimità dai sindaci e risultati soddisfacenti, in particolare per le nuove opere e infrastrutture realizzate in favore della collettività.
«Il rapporto con il territorio è una priorità, per questo la strategia industriale degli ultimi anni ha puntato in maniera decisa sugli investimenti per migliorare e rendere sempre più efficiente sia il servizio che le infrastrutture” spiega Mantovanelli. “In questo senso è positivo che l’incremento dei costi dell’energia e dei materiali non abbia inciso particolarmente sulla pianificazione e sulle tariffe. Grazie all’operazione hydrobond, sottoscritta con i gestori veneti che fanno parte del consorzio Viveracqua, è stato infatti garantito un livello di finanziamenti adeguato a sostenere il piano delle opere e le maggiori uscite di cassa». Su tutti un dato rispetto agli investimenti, quei «56,5 euro per abitante che rappresentano un andamento in linea con la media nazionale».
Un’azienda solida e in crescita Acque Veronesi, che cammina al fianco della collettività realizzando nuove opere e infrastrutture per il territorio, quando è possibile anche senza pesare sulla bolletta. In questo senso fondamentali le attività portate avanti sul fronte Pnrr: «31,5 milioni di euro già ottenuti per progetti che partiranno a breve» dice il Presidente di Acque Veronesi, riferendosi alla nuova dorsale idrica Belfiore-Verona Est, finanziata per 23,4 mln di euro, il nuovo essiccatore fanghi che sarà realizzato al depuratore di Verona, per cui sono stati destinati 7,1 mln di euro e il potenziamento del depuratore di Bussolengo finanziato per 1,15 mln di euro. «E stiamo attendendo l’eventuale rifinanziamento di un altro progetto importante, di digitalizzazione delle reti idriche, particolarmente significativo nell’ottica di una ulteriore riduzione delle perdite, già in calo costante dal 2017» precisa Mantovanelli.
Sul fronte siccità il 2022 è stato un anno complesso. E per rispondere alla crisi idrica è entrato in vigore il nuovo piano regionale «strutturato in tre fasi» riprende Mantovanelli: «una prima emergenziale in cui abbiamo portato l’acqua con le autobotti nelle zone più in difficoltà in particolare nella Lessinia occidentale, una seconda fase in cui stiamo lavorando con interventi che possono portare risultati nel breve termine, sono circa una ventina e una fase tre che prevede invece i grandi progetti infrastrutturali che valgono decine di milioni di euro, per dare risposte sul medio lungo periodo migliorando in generale tutto il sistema acquedottistico del territorio».
L’utile netto, quasi 500 mila euro, sarà reinvestito.
«Un ringraziamento va al consiglio di amministrazione, al collegio sindacale e a tutta la struttura di Acque Veronesi per il lavoro svolto. Voglio anche ringraziare in modo particolare i nostri soci, i sindaci del territorio» conclude Mantovanelli «per il clima di fiducia nel quale si collabora, aspetto fondamentale per poter arrivare assieme a risultati positivi».