Oltre mille porzioni dei pasti non consumati nelle mense scolastiche sono state distribuite alle famiglie lupatotine in difficoltà
Si è conclusa la prima fase del progetto REAL, Recupero Eccedenze Alimentari Locali, che recupera alimenti ancora integri e non consumati dalle mense scolastiche che vengono poi distribuiti alle famiglie che si trovano in difficoltà economica o in marginalità sociale.
Le operazioni di abbattitura, porzionatura e confezionamento sono state condotte nella cucina a Ca’ Sorio, sede del Centro per la Famiglia, garantendo la qualità del cibo ed il rispetto gli standard sanitari, da volontari selezionati dai Servizi Sociali del Comune di San Giovanni Lupatoto, appositamente formati da Euroristorazione e dotati di un mezzo comunale per la consegna giornaliera dei pasti grazie al sostegno di alcune imprese lupatotine.
Dopo la firma in municipio del protocollo d’intesa tra Comune di San Giovanni Lupatoto ed Euroristorazione Srl, nella figura del direttore operativo d’area Giorgio Gardin, è iniziata una fase sperimentale, conclusasi con la fine dell’anno scolastico, necessaria per tarare l’organizzazione dopo il fermo imposto dalle restrizioni legate al Covid-19.
Dal 27 aprile all’8 giugno sono state 30 le giornate in cui si è provveduto a recuperare gli alimenti, ottenendo 1.140 porzioni, tra primi (683), secondi (154) e contorni di verdure cotte (303).
L’obiettivo ora è riprendere a settembre aggiungendo al recupero dei pasti non distribuiti e non consumati nelle mense scolastiche, anche alimenti provenienti da attività del paese sensibili all’iniziativa, favorendo un circolo virtuoso dal punto di vista sociale, economico e ambientale.
«Real consente di raggiungere obiettivi educativi importanti, quali la riduzione dello spreco alimentare delle mense e la sensibilizzazione per una sana alimentazione, dato che vengono scelti cibi bio, seguendo la stagionalità di frutta e verdura. Inoltre numerose famiglie destinatarie dei pasti hanno espresso apprezzamento per la cura con la quale sono stati confezionati e distribuiti» spiega l’assessore all’istruzione Debora Lerin.
«Il progetto RE-AL ha molte valenze, tra cui quella sociale è fondamentale – spiega l’assessore al sociale Maurizio Simonato – consentendo di proporre ai concittadini in difficoltà dei pasti confezionati con l’impiego di volontari segnalati dai Servizi Sociali che possono così, anche se in modo temporaneo, tornare ad approcciarsi col mondo del lavoro. Questo progetto è fortemente educativo perché contrasta la logica dello scarto, che nella nostra società non riguarda solo il cibo, ma anche le persone che per svariati motivi non rispettano gli imposti canoni basati sulla competizione e l’edonismo».