E’ arrivato il dietrofont sul nome ma non sulle ambizioni per il futuro. Il progetto ChievoVigasio rimane saldo con il connubio di forze tra Cristian Zaffani e Luca Campedelli storico presidente del Chievo Verona. Ma la denominazione della società torna a essere semplicemente Ssd Vigasio.
Le parole di Cristian Zaffani, affidate a un comunicato stampa, sono eloquenti e intendono staccarsi dalle polemiche sull’utilizzo del nome Chievo. «La Vigasio ssd è una società che opera ormai da diverso tempo nell’ambito calcistico dilettantistico con l’unico scopo di promuoverne l’aspetto sociale e ricreativo», si legge nella nota. «Gli ideali della nostra società sono condivisi da Luca Campedelli che è un amico e con cui abbiamo ideato un progetto calcistico che vorrebbe, tra le varie cose, promuovere il settore giovanile».
Il comunicato spiega i motivi della scelta originaria del nome ChievoVigasio. «Poiché parte dell’attività verrà svolta presso il Bottagisio Sport Center», spiega Zaffani, «il nome della nostra società è stato mutato in ChievoVigasio, per sottolineare gli spazi urbanistici entro cui si muove il nostro progetto. La ChievoVigasio ssd in nulla si sovrappone all’AC Chievo Verona, realtà calcistica ben distinta da quella di una squadra, come la nostra, che compete a livello dilettantistico e provinciale».
Il comunicato entra poi in profondità sul dietrofront. «Come ben noto, infatti, la nostra società non ha acquisito il marchio Chievo o Chievoverona. Ciò nonostante al fine di evitare qualsiasi possibile contestazione, riteniamo opportuno provvedere ad un nuovo cambio di denominazione, la ChievoVigasio ssd tornerà quindi a chiamarsi Vigasio ssd. Alla nostra realtà non è mai interessata la fama o il clamore mediatico. Porteremo avanti con concretezza il nostro progetto e ciò a prescindere dal nome della nostra società».
I curatori fallimentari avevano diffidato lo scorso 9 giugno scorso di utilizzare il termine Chievo. «I sottoscritti Curatori del Fallimento della A.C. Chievo Verona S.r.l., dichiarato con sentenza del Tribunale di Verona n. 82/2022 RF del 24 giugno 2022, per fare chiarezza, ancora una volta ritengono doveroso premettere anzitutto che: il fallimento è proprietario della matricola, ancora in essere grazie all’esercizio provvisorio, e dei marchi registrati “Chievo” e “Chievo Verona”. Con la conseguenza che non è neppure solo ipotizzabile l’utilizzo di assets della società Chievo Verona, ivi compresi il marchio, la matricola, l’avviamento ecc., e delle sue controllate, senza l’autorizzazione del Tribunale».