È iniziata l’opera di riqualificazione dell’ospedale Chiarenzi, frutto della sinergia tra l’associazione Adhoc (Ad honorem Chiarenzi), l’Ulss 9, il Comune di Zevio e la Regione.
In data 13 maggio 2023 Ulss 9, Comune e Regione avevano sottoscritto un accordo di programma per ristrutturare il fabbricato e portare ai cittadini zeviani e dei paesi limitrofi nuovi servizi. L’accordo si basa sul progetto preliminare avanzato da Adhoc, presieduta dal consigliere di minoranza ed ex assessore regionale Raffaele Bazzoni: l’associazione, committente dei lavori, dispone di 3000 metri quadrati di edificio per l’intervento. Buona parte dei finanziamenti proviene dall’associazione lombarda Homo: si parla di circa un milione di euro, abbastanza per non far ricadere le ingenti spese su Comune e Ulss 9.
Il piano di lavoro è stato presentato durante il convegno sulle cure palliative, organizzato l’11 febbraio, giornata mondiale del malato, nell’appena ristrutturata sala “Coghi” dell’ospedale. «L’evento nella nuova sala congressi rappresenta l’opportunità per consegnare alla collettività il primo tralcio di un progetto importante. Speriamo che questo nuovo contesto possa costituire un centro di informazione e formazione in materia sociosanitaria – esordisce Bazzoni – se la pazienza e collaborazione di chi ci ha accompagnato finora perdurerà, riusciremo a consegnare alla comunità zeviana una struttura riqualificata, rilevante a livello territoriale, soprattutto per quei servizi che i cittadini quotidianamente ci chiedono». A seguire, le parole e la benedizione ai lavori del vescovo Domenico Pompili.
I particolari del progetto
Al piano terra dell’ala nord-est verranno predisposti tredici ambulatori per i medici di base: ognuno avrà i propri servizi igienici e una sala d’attesa a sé. Sono poi previsti spazi appositi per infermieristica e fisioterapia, oltre ad un nuovo centro trasfusionale progettato dall’Ulss 9. Al primo piano verrà svolta un’opera di risistemazione dei servizi specialistici e dei poliambulatori già presenti, ma non solo: la volontà, come fatto sapere da Bazzoni, è quella di collocare alcuni spazi letto per lunghe degenze e hospice. All’interno del progetto si parla anche della ristrutturazione della cappella ospedaliera, della predisposizione di un alloggio per il cappellano e di adeguamenti antisismici.