“Voci d’acqua e pietra”, questo il titolo del cortometraggio che verrà proiettato martedì 27 agosto, alle ore 20:30, nel cortile del Castello di Zevio. Diretto da Salvatore Aiello, con il coordinamento e la collaborazione delle professoresse Genziana Lineri e Lia Valente, il progetto è frutto del lavoro svolto dalla classe 3C della scuola secondaria di primo grado “Altichiero da Zevio”. La classe aveva aderito, nel 2023, al bando regionale “Percorsi per lo sviluppo di competenze in storia e cultura del Veneto”, ottenendo l’erogazione di un contributo.
Una ricerca iniziata nel 1964
Al centro della pellicola c’è il particolare hobby di Luigi Lineri, cittadino zeviano che, da sessant’anni, cataloga e colleziona decine di migliaia sassi, raccolti nel letto e sulle rive del fiume Adige. Calzolaio, poi infermiere e infine artista, cominciò la sua ricerca artistica in Lessinia, nel 1964. La sua casa, infatti, viene considerata dai veronesi un vero e proprio santuario in grado di esprimere le memorie passate del corso d’acqua.
«Il cortometraggio vuole essere anzitutto un invito alla riflessione sulla bellezza del ripetersi delle forme dei sassi che, in una prospettiva nuova e originale, può portare all’individuazione di un linguaggio arcaico e ancestrale, un poema in pietra che, prima ancora delle parole, si esprimeva con acqua, vento, nuvole e forme», spiega Lia Valente.
Il lavoro è patrocinato da Comune di Zevio e dalla Pro Loco, che si occuperà degli impianti audio e video. L’ingresso è gratuito.