600 studenti lupatotini imparano le tecniche di Primo Soccorso grazie alla collaborazione tra Comune, scuole e Azienda Ospedaliera
Ogni anno, circa 60.000 persone in Italia sono vittime di arresto cardiaco fuori dalle strutture sanitarie, un dato che rispecchia la media europea di 450.000 episodi. Tuttavia, l’Italia è in ritardo rispetto ad altri Paesi riguardo l’efficacia della rianimazione cardiopolmonare praticata sul posto, con una percentuale del 55%, inferiore al 58% della media europea. La rapidità dell’intervento è fondamentale: agire entro i primi dieci minuti può fare la differenza tra la vita e la morte. In Nord Europa, l’83% dei cittadini è in grado di praticare la rianimazione cardiopolmonare, grazie a programmi di sensibilizzazione che hanno un ruolo chiave.
Per questo l’AOUI Verona ha ideato i progetti didattici “Tieni il tempo” e “Un battito di mani”, in collaborazione con Università di Verona, l’Ufficio Scolastico Provinciale, il Comune di San Giovanni Lupatoto e l’Italian Resuscitation Council (IRC) che certifica l’uso del defibrillatore e promuove la cultura del primo soccorso.
Il progetto destinato alle scuole lupatotine è stato presentato oggi dal sindaco Attilio Gastaldello e dall’assessore all’Istruzione, Debora Lerin, dal dottor Simone Sebastiani, chirurgo Uoc, in rappresentanza dell’Azienda Ospedaliera e dalle dirigenti scolastiche dell’IC1 e dell’IC2 Chiara Tacconi ed Erica Baldelli.
«Sono coinvolte nel progetto finanziato dal Comune di San Giovanni Luaptoto – spiega l’assessore Debrora Lerin – 24 classi per un totale di circa 600 alunni. Si tratta di un’attività unica nel suo genere perché non solo porta la rianimazione all’interno della scuola, ma ha una doppia valenza: rientra a pieno nei programmi scolastici perché coniuga la scienza con le tecniche di rianimazione e il valore del soccorso quindi l’educazione civica. Dietro a questo progetto c’è studio e ricerca».
«Sono due progetti acquisiti, testati e che hanno raggiunto tutti gli obiettivi prefissati già l’anno scorso – dichiara la dirigente dell’IC 1 di San Giovanni Lupatoto Chiara Tacconi –. Ne abbiamo apprezzato il valore pratico e soprattutto vanno a completare e implementare l’attività didattica ordinaria. Siamo felici inoltre di collaborare con l’azienda ospedaliera integrata di Verona che rappresenta un appoggio di qualità».
«Sono attività importanti non solo per gli alunni ma anche per i docenti – aggiunge la dirigente dell’IC 2 di San Giovanni Lupatoto Erica Baldelli –. Dal punto di vista della didattica sono corsi proficui e ben impostati che sanno trasmettere conoscenza agli studenti. Per questo la programmazione curriculare di scienze ed educazione civica ne beneficia. È stato quindi automatico approvarli ed estenderli anche in questo anno scolastico».
«I corsi di rianimazione cardiopolmonare sono l’emblema della capacità di dialogo tra territorio e scuola – commenta il sindaco di San Giovanni Lupatoto Attilio Gastaldello –. I ragazzi, grazie al pragmatismo di questo tipo di didattica, si vedono imprimere fondamenti culturali di grande impatto per il miglioramento della qualità di vita. Non solo: attività come queste fungono da prezioso riverbero verso le famiglie e verso tutta la comunità».
I Progetti. “Un battito di mani” per le scuole Primarie. I bambini imparano le manovre salvavita e anche dopo tre mesi l’82% sa fare la rianimazione cardiopolmonare. «L’attività si è rivelata di grande efficacia, specialmente in considerazione dell’entusiasmo espresso dai giovani partecipanti e dalle loro famiglie – commenta il dottor Sebastiani -. La maggior parte degli insegnanti ha anche espresso la necessità di una formazione al BLS a loro riservata. Gli istruttori di AOUI e gli studenti della facoltà di Infermieristica riportano feedback positivi sia dal punto di vista professionale sia da quello umano nel contato con i bambini. I re-test eseguiti fino a questo momento mettono in evidenza dati inequivocabili: oltre l’82% degli studenti ricorda esattamente la sequenza del BLS (agire in ambiente sicuro, saper valutare l’ACC tramite mancanza di coscienza, movimento tosse- respiro, saper allertare il Suem 118, saper iniziare RCP)».
“Tieni il tempo: la Vita tra le mani”, dedicato agli studenti delle scuole secondarie di primo grado. Prevede l’insegnamento curriculare dell’apparato cardiocircolatorio, tecniche di Rianimazione CardioPolmonare e disostruzione delle vie aeree per studenti di 12-13 anni.
Modalità di svolgimento. Lezione teorica secondo curricula ministeriale inerente all’apparato cardiovascolare più insegnamento teorico delle manovre di Basic Life Support (BLS). Esercitazione pratica su manichino didattico. Test di verifica delle conoscenze apprese al termine della mattinata formativa. Consegna degli attestati di partecipazione, attraverso i quali divulgare a familiari e amici quanto appreso. Ri-test delle conoscenze teoriche e delle competenze pratiche a distanza di 3 mesi per evidenziare quanto un bambino ricorda delle procedure Basic Life Support.