È arrivata negli scorsi giorni la risposta alla lettera che gli alunni della classe 2D della scuola secondaria di I grado Fratelli Corrà di Isola della Scala avevano inviato, in occasione della Giornata della Memoria, a Sami Modiano, superstite dell’Olocausto.
«Il tutto è partito da una video-intervista rilasciata in tv da Sami Modiano – racconta la professoressa di lettere Maddalena Sarte – che ho fatto ascoltare alla classe in occasione della Giornata della Memoria». Una vita difficile: la nascita a Rodi nel 1930, l’espulsione da scuola nel periodo delle leggi razziali. La perdita di tutto dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, quando l’isola di Rodi viene invasa dai nazisti, che lo deportano nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau nel luglio del 1944. Il ricordo del viaggio verso il campo in condizioni disumane, la morte della sorella e di suo padre che si consegna volontariamente in infermeria, dicendo al figlio di tenere duro, anche quando lui non ci sarà più. Modiano viene condannato alla camera a gas più volte, ma riesce sempre a salvarsi miracolosamente. Quando i russi sono ormai prossimi all’ingresso nel campo, i tedeschi si mettono in marcia insieme ai superstiti. Modiano, stremato durante la marcia, si accascia a terra, ma viene prelevato da alcuni prigionieri e posto in cima a un cumulo di cadaveri, per mimetizzarlo, il giorno dopo i sovietici entrano ad Auschwitz: è il 27 gennaio 1945, oggi ricordato come il Giorno della Memoria. Solo in tarda età, ha ritrovato la forza per raccontare ai giovani la sua triste esperienza superando il timore di non essere creduto.
«Gli studenti della 2ª D sono stati così colpiti dal racconto – continua l’insegnante Sarte – che hanno chiesto di inviargli una lettera per portargli conforto, un gesto nato dal cuore. Così si sono subito messi al lavoro scrivendo parole di commozione e affetto in cui chiedevano a Sami come avesse potuto un ragazzo della loro età trovare la forza per andare avanti. Allegati alla lettera tanti biglietti di colori diversi per dare un messaggio di speranza: chi lo ha definito un super-eroe, chi un guerriero che ha combattuto senza armi, chi lo vorrebbe come nonno…». E i messaggi non solo sono arrivati al destinatario, ma l’eroe superstite, con grande piacere dell’insegnante Sarte e della Dirigente scolastica Linda Franchini, ha risposto ringraziandoli: «Mio papà Jacob ha saputo inculcarmi la forza e la volontà per andare avanti per il bene dell’umanità. Voi ragazzi cercate di ricordare le mie parole quando non ci sarò più, vi passo il mio testimone», queste le sue parole.