Anteprima del progetto Fiab che coinvolge i Comuni di Verona, Bussolengo, San Giovanni Lupatoto, l’Università di Verona, Agsm ed Enel e che verrà presentato alla città mercoledì alla Gran Guardia
Pedalare lungo i canali dell’Adige nei luoghi dell’idroelettrica veronese:il progetto è ambizioso ma ha già incontrato l’attivo interesse dei Comuni coinvolti e di AGSM che mercoledì 15 marzo dalle 14.30 alle 18 parteciperanno ad un convegno ad hoc da noi organizzato alla Gran Guardia (scarica il programma in pdf).
In breve, si tratta di rendere ciclabili e pedonabili gli argini di servizio dei canali delle centrali idroelettriche, attive o dismesse, presenti sul territorio scaligero, sul modello di quanto è già stato fatto per il Biffis, così da mettere in rete i luoghi della produzione di energia idroelettrica, quindi pulita (dighe, canali, ponti, centrali) che tra Otto e Novecento hanno scritto un capitolo importante della storia dell’industrializzazione del nostro territorio.
Detta molto schematicamente, si tratta di una rete potenziale di 50 km di percorsi che in parte sfrutta e in parte completa, la ciclabile dell’Adige. Dal Parco eolico di Rivoli (altra forma di energia pulita) si arriva fino alla centrale elettrica di Bussolengo, dove il mese scorso è stato inaugurato il Museo sulla Storia del Biffis, e da qui fino alla diga del Chievo. Lungo il Canale Camuzzoni si raggiungono poi le centrali di Tombetta, mentre dall’opera di presa del canale Giuliari e dalla diga Santa Caterina si prosegue fino alle centrali di Colombarolo e Sorio, in territorio del Comune di San Giovanni Lupatoto, e infine alle centrale elettrica di Zevio.
A che pro? A parte l’indubitabile valore culturale e didattico di un museo a cielo aperto di questa portata sull’epopea idroelettrica veronese, il progetto punta a costituire una via ciclabile di portata metropolitana con una enorme potenzialità cicloturistica, perché valorizza una parte di territorio ricca di storia e di grande pregio paesaggistico, collegandola ad una ciclovia di già affermato interesse internazionale. Rilevanti sono anche le ricadute trasportistiche, dal momento che la trama di percorsi che verrebbero resi alla mobilità dolce consentirebbe la risoluzione di numerose criticità viabilistiche cittadine altrimenti difficili da affrontare. Si pensi, solo per fare un esempio, al possibile bypass di Tombetta con un collegamento diretto, sicuro e piacevole tra il centro città, Borgo Roma e San Giovanni Lupatoto.
Per quanto riguarda, in particolare, il capoluogo scaligero, la possibilità di fruire del sistema di canali che taglia trasversalmente il tessuto urbano da Nord-Ovest a Sud-Est, configura la possibilità di creare una vera e propria tangenziale delle biciclette che lambisce da un lato la città vecchia (dentro le mura veneziane) e dall’altro lato la città moderna (Chievo, Borgo Milano, Stazione, Tombetta, Palazzina) con molteplici possibilità di allacciamento da Borgo Roma, Santa Lucia, San Massimo e Croce Bianca, San Pancrazio, Lazzaretto, Borgo Venezia e San Michele.
E’ realmente fattibile? Quanto costa? E quanto tempo richiederebbe? Il convegno di mercoledì serve proprio ad iniziare a porsi questi quesiti, nella consapevolezza che o si è tutti uniti nel perseguire un determinato tipo di sviluppo, che valorizzi le notevoli potenzialità del nostro territorio, oppure si continua a farsi sbalzare dai marosi della globalizzazione. Il progetto coinvolge parecchi attori tra enti, istituzioni e gestori, dunque occorre un paziente lavoro di convergenza su un’idea importante che cambierebbe il volto alla città metropolitana.
Le prime reazioni sono comunque più che confortanti: i Comuni di Verona, Bussolengo e San Giovanni Lupatoto, che patrocinano e interverranno al convegno, si sono detti disponibili a collaborare attivamente così come il Genio Civile per le parti di sua competenza; quanto ai gestori dell’energia, con AGSM (che partecipa e sostiene il convegno) si sono già ottenuti significativi accordi di massima sui tracciati, mentre con ENEL i contatti sono ancora alla fase iniziale.
Azioni di stimolo verso i decisori e gli enti gestori potranno venire dalle voci della cultura e della società cittadine cui il convegno di mercoledì darà spazio: tra esse la ULSS 9 Scaligera, l’Università coi suoi Dipartimenti di Culture e Civiltà e di Economia Aziendale, la delegazione veronese del FAI, gli alunni e insegnanti dell’Istituto Comprensivo 13 di Palazzina. Il responsabile dell’Ecomuseo dell’Adda di Leonardo verrà da Milano a spiegare cosa significa in concreto vivere un ecomuseo tra cultura e territorio. E si potranno ammirare le meravigliose immagini a volo d’uccello dei docufilm del percorso realizzate dagli amici di Verona Report.