C’è un “prima”: la scaramanzia, le preghiere sussurrate dai tifosi e qualche notte insonne (come quelle prima degli esami). E c’è un “dopo”: gli abbracci commossi a bordo campo, la gioia incontenibile della tribuna, la voglia di festeggiare un miracolo di cui ancora bisogna rendersi conto. È tutto vero: il Calcio Caldiero Terme è in Serie C.
All’indomani della vittoria che ha suggellato la promozione della società dell’Est Veronese in Lega Pro, il campo bergamasco del Villa Valle, che ha ospitato la partita, profuma ancora dell’entusiasmo della squadra gialloverde e degli oltre trecento tifosi che l’hanno seguita per portarsi a casa il ricordo di un match che ha scritto una pagina del calcio nazionale e, soprattutto, veronese. Il risultato della partita è esso stesso una prova della determinazione che ieri ha portato i ragazzi di mister Cristian Soave alla vittoria: 4-2 per il Caldiero. Un risultato netto, messo “in cassaforte” già nel primo tempo grazie a una doppietta di capitan Zerbato e a una doppietta di Fasan, che hanno reso inutili le due reti del Villa Valle segnate al 55’ e al 57’. Al terzo fischio dell’arbitro, scoppia la festa: la promozione in Serie C è realtà.
Per entrare nella storia sono bastati quei 90 minuti, 90 come gli anni della società – fondata nel 1934 – che da allora di strada ne ha macinata: dalla Prima Categoria alla Promozione nel 2008, l’approdo in Eccellenza nel 2015, fino alla promozione in Serie D nel 2019. Tappe in cui ha avuto un’importanza fondamentale anche il Presidente Filippo Berti, che dal 2004 è alla guida della grande famiglia del Caldiero e che, ieri, al termine della partita, si è lasciato andare alla commozione: «È una gioia incontenibile: solo adesso riusciamo a credere di aver fatto questo miracolo sportivo – ci ha raccontato Berti –. Avevamo avversari molto tosti, soprattutto il Piacenza. È chiaro che un paese come il nostro, di 8mila anime, che sfonda nel professionismo lo possiamo chiamare solamente “miracolo”. Dal Caldiero, in vent’anni che gestiamo la società, sono passate tante persone, ma alla base c’è sempre stata la serietà di condurre un calcio pulito, che possa crescere di anno in anno e credo sia merito di tutti. Questa vittoria la dedico, prima di tutto, alla mia famiglia, che mi ha sempre sostenuto e spronato anche nei momenti più difficili. Tra qualche giorno sarà anche l’anniversario di morte di mio papà e vorrei dedicarla anche a lui».
Lacrime di gioia anche da parte di mister Soave, che sulla panchina del Caldiero si è seduto per la prima volta nel 2017 e ci è tornato quest’anno dopo un paio di stagioni. È con lui che il Caldiero ha vissuto alcuni dei suoi momenti chiave: la vittoria della Coppa Italia regionale contro il Mestre, una finale di Coppa Italia dilettanti persa contro il Casarano, il raggiungimento storico dei primi play-off di Serie D. Ora l’obiettivo è di scrivere insieme nuove pagine di storia: «Fatico a dire cosa sto provando – ci ha confessato Soave –. Penso che abbia fatto un miracolo sportivo. Eravamo una bella squadra e siamo diventati fantastici strada facendo: ci abbiamo creduto sempre di più. Questo epilogo è stato stra-meritato dai ragazzi. Voglio dedicare questa vittoria a tutto il mio staff, il presidente, il Direttore Sportivo Fabio Brutti e la mia famiglia, e la dedico un po’ anche a me, perché dopo tanti anni che faccio questo lavoro, sono arrivato finalmente nel professionismo».
Chiave di volta della stagione, capitan Lorenzo Zerbato, bandiera del Caldiero dal 2017, che ieri ha festeggiato sul campo bergamasco con la moglie Ilaria e un pancione colorato “ad hoc” per l’occasione con la scritta “Forza papà”: «Dentro i palloni con cui abbiamo fatto gol c’era tutta la squadra, c’era un paese intero che oggi è venuto a vederci – ci ha detto Zerbato –. Sono stati i gol più belli della mia carriera. Un mese fa, contro Brusaporto, ho visto dei compagni piangere perché sembrava che la promozione fosse sfumata, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Questa vittoria la dedico a mia moglie, visto che stiamo per diventare genitori e non vedo l’ora: andiamo in Serie C e l’abbiamo chiamato Cesare, quindi non può andare meglio di così».
A fare il tifo, sugli spalti, anche il primo cittadino di Caldiero, Marcello Lovato, che non si è risparmiato nel sostenere la squadra del paese: «È un’emozione unica che testimonia come una squadra con un grande presidente come Filippo Berti sia riuscita a fare una cosa che sembra ancora un sogno. Siamo ancora increduli. Grazie Caldiero! Grazie a tutti i tifosi. Viva Caldiero! Viva la squadra gialloverde!».
Adesso non resta che fare un grande in bocca al lupo al Caldiero, che dal prossimo campionato dovrà vedersela con i “grandi” e, soprattutto, con le altre due squadre veronesi in Serie C: Virtus Verona e Legnago Salus. La sfida è certamente ambiziosa, ma la squadra – lo abbiamo visto – lo è altrettanto. Certo è che per questo nuovo Campionato ci sarà tempo di pensarci: ora è il momento di festeggiare.