Rivoluzione parcometri a Verona: dalla settimana scorsa tutti i parcometri della città sono a prova di carta di credito e bancomat. In entrambi i casi non è necessario digitare il Pin code grazie a una tecnologia avanzata e certificata, a rischio zero per l’utente.
Sono 270 i parametri di Verona oggetto di “restyling”, in un progetto che nella nostra città è partito velocemente grazie all’impegno degli ingegneri e dell’amministrazione di AMT in collaborazione con Parkeon, gestore della fornitura del servizio parcometri per AMT: nel corso di soli tre mesi ha visto il rinnovo totale delle colonnine e già 2mila pagamenti effettuati con il nuovo metodo. Costo dell’operazione di rinnovo compresa nella gestione per due anni: circa 97mila euro.
RISCHIO ZERO. A condurre Verona nel futuro è stata Parkeon, società leader mondiale sulla tecnologia parcometri in chiave “Smart City”, che ha vinto il bando di gara per la fornitura nel 2006 e con cui AMT ha attrezzato il pagamento sosta con parcometro: Parkeon è certificata per l’attivazione sui parcometri di pagamenti fino a 100 euro, senza obbligo pin e a rischio zero. Funziona così: l’utente arriva, paga con la carta o con bancomat in modalità Maestro (circuito che appartiene a Mastercard, presente sulle quasi totalità delle tessere bancomat) e non deve inserire nessun codice. Oltre a essere più semplice non c’è il problema diffuso del non ricordarsi il codice o di essere “spiati” nella digitazione del Pin. AMT ha attivato grazie a una certificazione in possesso di Parkeon un pagamento con carte di credito senza dover digitare il codice pin: non in tutti i Comuni si ha questa possibilità.
LA LEGGE. Sono più di un centinaio le città in Italia che si stanno dotando di questa possibilità di pagare tramite carta di credito o bancomat e aumentano giorno dopo giorno: entro la fine dell’anno si stima che in Italia ci sia la copertura sul 75% dei Comuni. Il pagamento tramite carta di credito è diventato obbligatorio a fine 2016 (Legge di Stabilità 2016 – adeguamento parcometri con lettori per le carte bancarie), dando il tempo ai vari Comuni di adattarsi e organizzarsi per aggiornare le macchine laddove fosse possibile farlo, oppure sostituirle.
IL MODELLO VERONA. A Verona c’è stata una risposta veloce ed è tra le poche città a centralizzare i pagamenti sulla totalità dei parcometri. Tanti altri Comuni attivano solo una parte di parcometri per il pagamento bancario: la legge infatti non è specifica e c’è chi ha interpretato l’adeguamento come parziale. «La città di Prato, per esempio – informa Parkeon – sta attivando la metà dei parcometri, dando comunque la possibilità all’utente di sfruttare il metodo di pagamento con le carte. Verona è compatibile al 100% con ciò che dice la legge, dando un servizio efficiente anche nei confronti dell’utenza». Ecco allora che l’esempio di Verona fa scuola: Parkeon cita agli altri Comuni italiani la nostra città come esempio virtuoso.
«Se pensiamo di dare un vero servizio all’utente non possiamo pensare di attivare un parcometro su due o su tre. Per questo AMT ha voluto dare a tutti i suoi utenti la comodità di pagare la sosta in modo facile, veloce. E in totale sicurezza», dichiara il presidente Stefano Ederle.
«Credo che in questo modo abbiamo dato corso alle richieste che arrivavano dagli utenti, ma anche dalla normativa vigente, facendo nel contempo l’upgrade del profilo gestionale di tutti i parcometri. Li abbiamo implementati ma questo si è potuto fare a seguito di tutta una revisione dell’impianto gestionale, una piattaforma più evoluta e puntuale, gestita anche da remoto. Un grande impegno per Verona, una promessa mantenuta di AMT», afferma il direttore Carlo Alberto Voi.
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