Lo splendido scenario di Palazzo Ferro Fini a Venezia ha fatto da scenario alla presentazione della 52esima edizione della tradizionale “Fiera del Riso” di Isola della Scala, che si svolgerà da mercoledì 12 settembre a domenica 7 ottobre. L’evento è organizzato da Ente Fiera di Isola della Scala, in collaborazione con il Comune e patrocinato da Regione Veneto, Provincia di Verona, Camera di Commercio ed Ente Nazionale Risi.
«Il diamante della fiera è il riso vialone nano, che ha ottenuto nel 1996 il riconoscimento del marchio “IGP” – puntualizza l’amministratore unico di Ente Fiera Alberto Fenzi –. I numeri del 2017 sono stati incredibili e puntiamo a migliorarli nel tempo». L’anno scorso sono stati 530.000 i piatti serviti, 80 ricette diverse, 28 stand gastronomici, 14.000 metri quadri di accoglienza e oltre 1000 lavoratori coinvolti. Serate a tema, concorsi, convegni e iniziative di sensibilizzazione (su tutte, l’importanza dell’acqua in collaborazione con “Acque Veronesi” e il no alla violenza sulle donne) completano oltre tre settimane di grande intensità.
A Venezia ha fatto gli onori di casa il presidente del Consiglio Regionale, Roberto Ciampetti: «La “Fiera del Riso” di Isola della Scala fornisce al visitatore alcune fondamentali garanzie: qualità del chicco non spezzato, tenuta della cottura, valore nutrizionale e abbattimento delle sostanze chimiche nella coltivazione. Con il vialone nano si porta a tavola la storia, la cultura, la tradizione e soprattutto la salute. Con l’augurio che il consueto successo sia ancora più ampio».
Aggiunge il sindaco di Isola della Scala Stefano Canazza: «All’origine la fiera era una festicciola che si basava sulla degustazione del risotto in un periodo di ristrettezza economica. Ma l’idea era vincente. Il resto lo ha fatto la laboriosità delle tante persone coinvolte nel grande sviluppo di questa manifestazione. Portiamo il nostro messaggio in tutto il Veneto e oltre, mantenendo il cuore della nostra tradizione e la fondamentale collaborazione con i Comuni circostanti».
Gli fa eco il vicesindaco Michele Gruppo: «La grande forza di isola della Scala è la filiera corta: le famiglie locali coltivano il riso sin dal 1500, lo lavorano e lo cucinano. Col tempo è stato valorizzato l’elemento che noi chiamiamo “oro bianco”, il riso nano vialone “IGP”, con un consorzio che lo tutela. Il nostro sogno è che il riso sia per sempre accomunato a Isola della Scala, come Bronte per il pistacchio e Tropea per la cipolla rossa».