Forse non tutti sanno che il castello di Castel d’Azzano e la campagna attorno a Villa Nogarola divennero nel corso della prima guerra mondiale un enorme campo di concentramento dell’esercito italiano in cui sono transitati oltre 15 mila prigionieri: austriaci, tedeschi, ungheresi, russi, cecoslovacchi.
A quel tempo il castello era protetto da un muro di cui rimangono tratti nei pressi del cimitero. Dopo la morte del Conte Lodovico Violini fu allestito un grande campo di prigionia nella Villa e nel grande parco che allora aveva una parte alberata. Ne siamo a conoscenza perché esistono foto di quel periodo che mostrano i nobili Nogarola davanti alla Villa nel parco poi distrutto dai prigionieri per far legna.
Per conoscere e ricordare l’importante storia del nostro territorio, l’amministrazione Comunale ha organizzato un incontro pubblico, oggi, 6 Novembre, in occasione del centenario della fine della grande guerra. Durante la celebrazione verrà raccontata la testimonianza di ILJA HRADECKY, il nipote di un soldato austriaco che ha trascorso diversi mesi proprio nel campo di prigionia di Castel d’Azzano. Durante la sua permanenza forzata dal novembre 1918 al gennaio 1919 scrisse un dettagliato diario descrivendo Castel d’Azzano e i rapporti dei soldati con la popolazione; non mancano notazioni sul mercato nero che si teneva tra i reclusi. Il nipote del soldato arriverà in aereo dalla Repubblica Ceca dove ora risiede per raccontare nel dettaglio la storia del nonno catturato vicino a Trento, portato in battello sino a Peschiera del Garda e quindi a piedi fino a Castel d’Azzano. Testimonianze dirette del campo di prigionia di Castel d’Azzano si hanno anche nei documenti di don Pietro Albrigi, insegnante veronese inviato dal vescovo di Verona dell’epoca (Card. Bartolomeo Bacilieri) a portare assistenza religiosa al campo di prigionia di Castel d’Azzano.
Appuntamento quindi il prossimo 6 Novembre alle 20.30 nella sala R. Bauli di Villa Nogarola per conoscere un pezzo di storia dei nostri territori, in particolare del Castello di Castel d’Azzano che da maestosa residenza nobile di studiosi e cultori d’arte divenne poi luogo di prigionia per decine di migliaia di soldati durante gli anni della grande guerra 1915—1918.