L’attuale emergenza sanitaria per l’espansione in Italia dell’epidemia Covid-19, tanto inattesa quanto rapida e drammatica, sta causando grandi sofferenze alla nostra collettività. FIAB Verona, nell’esprimere forte vicinanza a chi viene colpito direttamente in prima persona o nei suoi affetti, e profonda riconoscenza a chi sta lavorando in prima linea nel curare gli effetti dell’epidemia e nell’assicurare il funzionamento dei servizi essenziali, sente il dovere di fare alcune considerazioni per il presente e per il futuro.
La bicicletta durante la fase emergenziale. In questo momento, dove occorrono responsabilità e correttezza nei comportamenti per il bene di tutta la comunità, FIAB Verona invita anche chi usa la bicicletta al rispetto delle direttive delle autorità, adottando tutte le precauzioni del caso. In particolare, fino almeno al 13 aprile ci si deve spostare solo per motivi di reale necessità, lavoro o salute.
Nell’occasione si osserva quanto segue.
- Le autorità cittadine hanno deciso la chiusura temporanea di alcuni tratti di pista ciclabile o ciclopedonale, con l’intento di limitare la possibilità di assembramenti. Questo provvedimento, anche se non sempre condivisibile, appare tuttavia comprensibile finché permarrà uno stato di alta emergenza, ma vorremmo che ai ciclisti venisse nuovamente permesso il transito sui percorsi ciclabili già nella fase di progressiva uscita dalle limitazioni di movimento, anche in virtù del fatto che la bici assicura in modo automatico la corretta distanza interpersonale.
- In questi giorni si sono verificati vari episodi nei quali persone in bicicletta si sono sentite apostrofare in malo modo, come se essere su una bici fosse sinonimo di essere in giro per divertimento. Ricordiamo che anche in questi frangenti la bicicletta è un mezzo di trasporto lecito come altri, se usato nel rispetto delle direttive vigenti; e che chi la usa per recarsi al lavoro (tra cui vari medici e infermieri che ci hanno contattato) potrebbe anche indossare abbigliamento da ciclista, senza che ciò significhi che sta pedalando per diletto. Invitiamo dunque tutti al rispetto di chi si muove in bici, alla pari di qualunque altro utente della strada.
La bicicletta nell’uscita dalla fase emergenziale. In vista di una progressiva uscita dalla fase più acuta della crisi sanitaria, con un lento ritorno a una maggior libertà di movimento ma anche con immutata attenzione a situazioni di pericolo per affollamenti e contatti interpersonali, avvertiamo il rischio che, a causa del permanere del timore di contagi, si verifichi un sensibile allontanamento dal trasporto pubblico verso il traffico automobilistico privato, ancora più di prima a uso singolo (ovvero: una sola persona per auto). Questo, dopo oltre un mese in cui quasi nessuno si è mosso, causerebbe un traffico ancora più intenso e caotico di prima, anche per i nuovi pesanti lavori in avvio della filovia.
Per questo motivo, FIAB Verona:
- esorta l’amministrazione comunale a prevenire fin d’ora a questo rischio mettendo in campo strategie e incentivi per portare le persone a usare in sicurezza il servizio pubblico scoraggiando nel contempo l’uso dell’auto privata specie a uso singolo;
- invita i cittadini a preferire maggiormente l’uso della bicicletta per le esigenze quotidiane e gli spostamenti lavorativi, visto che la bici per le sue caratteristiche minimizza in modo naturale i rischi di promiscuità evitando la vicinanza reciproca e gli affollamenti.
Le grandi crisi, assieme a dolore e gravi difficoltà da cui ripartire, danno anche l’opportunità di riflettere su precedenti equilibri che sono stati scombussolati. In queste settimane, accanto a indicibili drammi stiamo ammirando anche straordinarie prove di altruismo e generosità, aumentata coesione sociale, e una Verona mai vista, libera da inquinamento atmosferico e acustico. L’auspicio è che questa occasione di ripensare ai problemi che affliggono le nostre città non venga perduta in un’ansia di tornare al più presto come prima, e che cerchiamo di ricordarcene per fare tutti un passo avanti.